Domenica 23 settembre 2018 il film documentario “L’acqua calda e l’acqua fredda” torna dopo un po’ di tempo a Vicenza, una delle due città (con Giovinazzo) in cui è ambientato. La proiezione, alle ore 20.30, avverrà all’aperto, ad ingresso gratuito, in uno spazio privato e collettivo, un cortile nel quartiere Ferrovieri, all’incrocio fra via Baracca e via Filzi, gentilmente messo a disposizione dagli abitanti delle vicine case “dei ferrovieri”.
Sarà anche l’occasione per far conoscere il progetto “Working Title Film @ Ferrovieri” che da ottobre animerà proprio quel quartiere.
L’iniziativa, che avrà un carattere conviviale e intimo in una location così speciale, si inserisce nel programma del Festival della Vicenza libera: una serie di eventi culturali promossi da un arcipelago di gruppi e associazioni che si svolgeranno dal 14 al 23 settembre, “due settimane per parlare di libertà e declinarla attraverso differenti forme espressive, artistiche, comunicative, culturali, di lotta”.
Il programma del festival è a questo link Facebook, e nell’immagine qui sotto.
Sinossi
“L’acqua calda e l’acqua fredda” (56′, 2015) di Marina Resta e Giulio Todescan.
Alle Acciaierie Valbruna di Vicenza più di metà dei mille dipendenti provengono dal Sud, e in particolare da Giovinazzo (Bari). Qui fino agli anni ’80 erano attive le Acciaierie Ferriere Pugliesi. Dopo la loro chiusura è iniziata una migrazione di operai verso il Nord, che continua tuttora.
L’acqua calda e l’acqua fredda è un viaggio fra Nord e Sud Italia, ma anche tra presente e passato, raccontato attraverso le storie e le testimonianze di questi operai.
Qui la scheda tecnica del film.